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ESTRATTO


Il traguardo

Umberto Lacatena

Bollettario n°41


Inizierò la gara a piedi, mentre i miei avversari, fieri sui loro superbi cavalli, solo con sguardi distratti segnaleranno a se stessi e agli altri fantini la mia presenza. E ora che lo sparo è dietro di noi, già lo stacco aprirà crepe nel petto, ed è solo mio il bisogno di pianto del bambino che corre a tondo nella piazza vuota, che è nel letto grande e nel volo e mette conto che la morte è solo uno schianto e poi ci sarà il buio, forse solo un po' più fitto, come la terra che si lancia sulle bare e che poca aggiunta darà a ciò che ci conduce ben oltre la fossa.
I cavalieri sono all'ultimo arco, e no, che non è giusto questo mio eterno andare tra le ombre, che iniziano a corrodere le gualdrappe. Il traguardo è un fuoco che pure dovà spegnersi, ma poi mi dico con un sorriso che mi dilata il volto.
So che saprò aspettare, nella polvere della pista, il mio insanguinato cavallo che, piegandosi sui ginocchi, mi inviti al salto che sarà un abbraccio lieve.




Ultimissimi aforismi


di Umberto Lacatena



Mi sono svegliato a mezz'asta.

La Sinistra è sempre pronta ad applaudire i rivoluzionari, purché la Rivoluzione la facciano in altri Paesi.

I proletari sono i lustrascarpe della Patria.

I politici favoriscono la morte dei vecchi, in tempi di pace, e dei giovani, in tempi di guerra.

Un allarme al giorno, toglie la contestazione di torno.

La stupidità è la malattia del secolo.

Berlusconi è un legittimo sospetto.


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ultimo aggiornamento: venerdì 21 novembre 2003 18.20.01
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