Ce.Sta. Bollettario Network 
versione telematica di ''Bollettario'' quadrimestrale di scrittura e critica. Luigi Pintor - Nadia Cavalera
home / ce.sta. / il manifesto: pintor

CE.STA. - CENTRO STAMPA

Luigi Pintor

Domande

il Manifesto - 27 ottobre 2001


Da quando è cominciata questa guerra mi sforzo di leggere con più attenzione i giornali che la sostengono e che si identificano con gli americani che la combattono e la guidano. Spero di ricavarne dei lumi, lo dico senza ironia, perché dovrebbero avere più informazioni e i migliori argomenti per convincere l'opinione pubblica che siamo sulla strada giusta. Ma, di nuovo senza ironia, mi deludono.
Ieri hanno registrato tranquillamente che forse bin Laden non verrà mai catturato né vivo né morto. Ma siccome era questo uno degli obiettivi della guerra, anzi il principale nell'immaginario collettivo, speravo che mi spiegassero cosa significa questa bizzarra dichiarazione di quel ministro americano. Come si fa a sconfiggere il terrorismo senza decapitarlo?
Il Pentagono ha indetto un pubblico concorso per avere risposte a questa domanda e i giornali hanno registrato anche quest'altra bizzarria senza fare una piega. Dunque Bush e la Cia non sanno bene cosa fare e questo può non sorprendere me, che ricordo l'elezione di quel presidente e che della Cia non ho mai avuto stima. Ma i giornali che sostengono e giustificano la guerra non sono preoccupati?
Continueremo con i bombardamenti anche negli ospizi e anche durante il ramadan e con l'inverno i profughi moriranno di freddo oltreché di fame, questa è l'unica certezza che ricavo leggendo i giornali. E' dunque una guerra contro la popolazione civile per demoralizzarla e sconfiggere di conseguenza il regime talebano insediando chi a Kabul? Ignorante come sono di strategia e tattica a me sembra un'idea infantile oltre che feroce. Le montagne e le trincee afghane mi ricordano maledettamente le paludi vietnamite e mi par strano che questo sospetto non sfiori i nostri esperti commentatori.
Non temiamo di seminare nuovo odio più che demoralizzazione? E' molto pericoloso, continuare a dire che questa guerra sarà lunga (giustizia infinita) senza farne intravedere un esito vittorioso o un esito comunque. Questo sì può essere demoralizzante, non per il nemico però ma per noi e per gli americani, anche ammesso che il carbonchio resti nei limiti.
Non temiamo che l'amministrazione americana, per uscire da questo vicolo cieco, faccia di peggio e varchi ogni limite come ha già fatto Sharon? Non ci preoccupa che non ci sia un'idea, un progetto politico per il futuro, ci fidiamo della solidarietà di Putin e dei campioni cinesi dei diritti umani? Quale libertà duratura intravediamo e per chi? Se non volete saperne di cessare il fuoco e di cercare altre strade e vi pare necessario e sufficiente sfilare con le bandiere americane fatelo. Ma forse gli amici americani non hanno bisogno di incoraggiamento quanto di saggi consigli. Dategliene qualcuno, voi che avete ascoltato, partecipate al questionario del Pentagono.


:back_  :top_
ultimo aggiornamento: lunedì 10 dicembre 2001 20.52.02
powered by: Web-o-Lab