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NO ALLA GUERRA - SEMPRE E COMUNQUE

Andrea Zanzotto

Il termine guerra cela la verità

Afghanistan 7 ottobre 2001


Guerra? Ma questa in corso è una guerra? Conosciamo così poco di quello che sta succedendo, che il termine stesso di guerra mi sembra addirittura ridicolo. Bisognerebbe trovare un vocabolo nuovo... Non si può iniziare a dibattere partendo da una parola non corretta. Sarebbe meglio partire con "SI ALLA PACE".
Guerra è una parola vecchia e consunta, viene da "werra" un termine longobardo, intervenuto a sostituire il vecchio "bellum" da "duellum", lo scontro tra cavalieri antichi, che non aveva più ragion d'essere. Così come oggi è improprio e dirottante il termine guerra.
La realtà impone un neologismo, un ripensamento totale perché dietro la necessità di un neologismo si nasconde un fenomeno che può essere mostruosamente irragiungibile dal pensiero umano.
Già l'incendio delle due torri a colori, nell'impatto, diversi, rosso e nero, trasformato poi in pubblicità fa inorridire: c'è dietro un cinismo enorme: sono cose che possono maturare solo in cervelli doppiamente malati.
D'altronde se la mettiamo come scontri di due fondamentalismi (già per sè cosa tremenda) ugualmente non diciamo ancora l'innovazione che c'è nei contenuti.
Si tratta di una pianificazione totale di una disintegrazione totale, nata però in chiave d'imbecillità da tutte e due le parti.
Peraltro era scritto nella legge dell'entropia che l'uomo arrivasse a questo punto di confusione meschina: non sanno più chi è il nemico, se questo o l'altro...introducono il sacrificio umano in contesti storici dove prima non si era mai praticato...Tutti questi sono indici quindi di un salto di qualità che posso interpretare non dall'interno, ma solo dall'esterno, perché non so nulla di ciò che avviene veramente nella realtà. Anche in immagini non filtra più niente (ancora meno che nella guerra dei Balcani).
Certo può anche darsi che questa situazione assurda sia un punto di passaggio obbligato per quel tribunale internazionale che dovrebbe dirimere i conflitti e che finora non ha mai funzionato. Voglio sperarlo.
Questa conflittualità intanto poteva essere risolta dall'Onu, ma nessuna delle due parti lo vuole. Questo scavalcamento si ha nel totale disprezzo verso l'essere umano.
Dir male degli americani è più che motivato, ma non sempre storicamente valido: ci hanno liberati dai nazisti. Guai poi a dire che la colpa sta tutta da una parte.
Ecco un'operazione di polizia internazionale potrebbe avere senso, ma non espletatata così, con questi continui bombardamenti. Altri dovevano essere i mezzi. E altra l'informazione. Cosa sappiamo di quale impiego degli aerei c'è? Dicono che è minore rispetto alla guerra dei Balcani, ma sarà vero? Vorrei sapere almeno di non essere imbrogliato.
Inoltre gli americani stanno combattendo due guerre: contro l'antrace e contro i talebani. Due guerre contro due fondamentalismi. Si pensa infatti che l'antrace venga diffuso dai fondamentalisti americani, frange estremistiche molto vicine all'orda. Siamo al bellum omnium contra omnes.
La situazione è estremamente complessa, necessita di analisi attente e varie e io non mi sento di esprimermi perché rischio non essendo un esperto di dire corbellerie. E poi insisto non sappiamo nulla di nulla.
Ad un certo punto ci si accorge che dire son contrario alla guerra è come dire son contrario alla morte. Diventa un'espressione filosofica perché quando la si vede proiettata nella realtà diventa tutto un formicolio di larve.
C'è un salto di pericolosa qualità intorno e usare il termine guerra è improprio e finché lo si userà non si dirà mai la verità.
Forse bisognerebbe parlare di terrorismo universale.
Quando poi vediamo che diventano kamikaze degli islamici, ci troviamo dinanzi ad un OGM di tipo psicologico.
Sono nell'impronunciabilità di un termine che possa esprimere quello che sta accadendo adesso.
Oggi comunque è diffuso l'uso improprio dei termini. Si parla ancora di pedofili, quando si dovrebbe dire pedocidi; si parla di fidanzatini invece di assassini. Siamo in una realtà che corre avanti verso la negazione di tutti i termini.
Piuttosto sarebbe il caso di proclamare una lotta contro l'entropia, la legge del secondo principio della termodinamica, per il quale si è sempre destinati a fallire qualsiasi movimento si faccia. Infatti in uno scambio energetico, si confina sempre parte dell'energia in una stasi che non sarà mai superata, per cui il mondo che conosciamo cesserà di essere per consunzione interna, con accelerazioni, in questo processo, improvvise.
Ma nel frattempo bisognerebbe rinnovare tutto, avere il coraggio di lasciarsi scarnificare fino all'ultima cellula per vedere di non allontanarsi troppo dalla realtà, per vedere di coglierla nella maniera migliore.
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ultimo aggiornamento: domenica 4 novembre 2001 21.28.15
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