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versione telematica di ''Bollettario'' quadrimestrale di scrittura e critica. Edoardo Sanguineti - Nadia Cavalera
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NO ALLA GUERRA - SEMPRE E COMUNQUE

Alberto Scarponi

Poesie

Afghanistan 7 ottobre 2001


Ecco la sorte


L’odierno iperspazio... spazio eterno di
molti millenni di festa guerresca,
di soldati, di memorie perenni,
di belle gesta, di lotte e vittorie,
di stelle e croci e medaglie e battaglie
feroci, di gloria che vati eroi
travolti dalla fiabesca estetica
della nube della parola bella
hanno detto sia la storia per noi
superuomini, uomini veri, attesi
ogni notte da spose dannunziane
in sogni sadomaso, per l’ascesi
etica, in un letto di rose arcane
e di noia e di pensieri impudichi
e di foia del pube, che le psichi
a caso specchiano per lo sguardo vuoto.
Mentre, per riguardo, il ventre si vela,
l’idea s’inciela.
Così i millenni
sonnecchiano nel moto idiota d’una
storia morta, d’una corta epopea
di minorenni in attesa del dopo.
Senza senso né scopo, qui è tutto
illusoria presenza, beota lutto,
chiesa di gente che brama un compenso
nell’aldilà per il niente che fa
sulla terra dove gioca alla guerra
per darsi un contegno, per darsi un’aria
avversaria, che procura con poca
cura carattere, promuove a buona
icona (come non avesse nome
l’equivoco dell’odio biunivoco,
che è, al contrario: difetto d’ingegno).
Combattere un avversario a progetto
con grande odio è l’interesse di chi ama
belle parole, non belle domande,
e vuole una vita da parassita.

Però la vita è al finale sì-o-no.
La guerra giusta non aggiusta più
niente, distrugge la terra, la gente,
noi, tutti, gli eroi e i farabutti.
Finale di partita cui non sfugge
più nulla: rulla l’ora dell’aurora
o quella della morte: ecco la sorte.
Abbiamo il sapere, siamo al potere.
Un ambo secco per Rambo: la vita.

13 novembre 2001

Dialogo con l'Angelo del Globo


Lui disse: «Hai peccato!»
Domandai: «Ho peccato?».
«Sì», rispose.
«Sì», risposi.
«Devi globare», disse.
Risposi: «Globerò».
«Allora globa!», disse.

Poi: «Globi?».
«Mi sembra di sì.»
«Globare non è un’opinione.»
«Non è un’opinione.»
«O globi o non globi.»
«Globo... credo...»
«Se credi soltanto, globi.»
«Credo di globare.»
«Allora non globi.»
«Come si globa?»
«Oh bella! Globando.»
«Come si globa senza credere di globare?»
«Bella domanda!»
«Qual è la risposta?»
«La risposta è: globare è credere.»
«Io penso che...»
«Pensare non è globare!»

«E che cos’è pensare?»
«La domanda è buona!»
«Qual è la risposta?»
«Pensare è sglobare.»
«Io sglobo?»
«Sì!»
«Sempre?»
«Non sempre!»
«Quando?»
«Quando non credi.»

«Io credo di credere.»
«Bisogna credere! Non: credere di credere.»
«Come si fa a credere senza credere di credere?»
«Credi!»
«Io credo?»
«Credi e non ci pensare.»


«Non devo pensare?»
«Brutta domanda!»
«In che senso?»
«Insisti? Perseverare è diabolico!»
«Non farò domande.»
«Certe cose non si fanno e non si dice.»
«Però si dice: certe cose si fanno e non si dicono.»
«Vedi che sglobi!»

«Eh, sì, sglobo!»
«Devi globare!»
«Devo globare.»
«Hai peccato, globa!»
«Ho peccato.»
«Hai peccato.»
«Come?»
«Oh bella! Ma sglobando.»

«Ma sglobando sglobando che male ti fo?»
«Non giocare, globa!»
«Perché?»
«Non si deve sglobare.»

«Che male ti fo?»
«A me nessuno. Io sono superiore.»

«Allora perché?»
«Perché il Globo vuole che si globi, è ovvio!»

«È ovvio.»
«Bravo! Globa.»
«Globo.»
«Globa.»
«Così?»
«Sì.»


13 Novembre 2001
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ultimo aggiornamento: mercoledì 17 ottobre 2001 11.04.40
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