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versione telematica di ''Bollettario'' quadrimestrale di scrittura e critica. Edoardo Sanguineti - Nadia Cavalera
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NO ALLA GUERRA - SEMPRE E COMUNQUE

Franco Cavallo

Totale insipienza

Afghanistan 7 ottobre 2001


Questa volta il motivo c’è stato, e sono state le torri di Manhattan. Non il petrolio del Kuwait o il marxismo retrogrado (e autolesionistico) di Milosevic, ma due aerei di linea che, dopo essere stati dirottati, si sono infilati come comuni coltelli da cucina nel burro delle torri gemelle, mentre altri due aerei andavano a schiantarsi uno su un’ala del Pentagono e un altro in un bosco...
La catastrofe, bisogna riconoscerlo, è stata enorme. Per la prima volta gli Stati Uniti sono stati colpiti al cuore sul loro territorio. Una ferita profondissima, tremenda, difficile da rimarginare. A parte le migliaia di morti, i simboli della grande mela e del progessismo americano hanno paurosamente vacillato; il sistema politico ed economico del paese più potente della terra è stato scosso dalle fondamenta...
Ci si poteva aspettare un atto di resipiscenza, non dirò di autocritica, prima di intraprendere una qualsiasi azione, e invece no: ancora una volta, come già due anni e mezzo fa in Jugoslavia, si è preferito ricorrere allo espediente più semplice: le bombe...
Bombe cosiddette intelligenti; che per essere tali colpiscono indifferentemente le pietre scabre e desolate del desolato Afganistan e i depositi della Croce Rossa, che si abbattono sulle moschee, sugli ospedali, mietendo vittime tra i cittadini inermi (perlopiù gente denutrita e affamata), e che riescono perfino a distruggere le postazioni dei presunti alleati... Rispondere al fanatismo integralista con un integralismo altrettanto fanatico (la convinzione di poter risolvere tutto con la forza, con la potenza militare) non può che significare una sola cosa: non aver capito niente, ma proprio niente, né dal punto di vista strategico né da quello militare (non dirò da quello etico), delle ragioni che hanno contrassegnato gli avvenimenti internazionali degli ultimi cinquant’anni. Oggi il mondo si trova sull’orlo di un baratro. Se questo baratro dovesse ulteriormente allargarsi, finiremmo tutti col precipitarvi dentro: non ci sarebbe salvezza per nessuno. Per questo la guerra, che è sempre stata la più stupida delle opzioni, oggi è doppiamente stupida.
Fino a quando non ci sarà comprensione per le ragioni dell’altro, non ci potrà essere pace sulla terra. La globalizzazione si compirà, sì, ma sotto le bombe, tra montagne di cadaveri e interi paesi rasi al suolo.


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ultimo aggiornamento: mercoledì 17 ottobre 2001 10.48.32
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