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versione telematica di ''Bollettario'' quadrimestrale di scrittura e critica. Edoardo Sanguineti - Nadia Cavalera
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NO ALLA GUERRA - SEMPRE E COMUNQUE

Anna Bujatti

Macerie, morti, occhi sgranati

Afghanistan 7 ottobre 2001


Macerie, morti, occhi sgranati di bambini feriti, affamati, profughi coi poveri fagotti in cammino, paesaggi desolati, vento che porta polvere, domani sarà nevischio.
Rileggo e medito i versi di Li Qingzhao, la poetessa cinese del XII secolo che mi è cara.
Sento la straziante disarmata umiltà del suo appello al ''nobile ministro Han'' al tempo dell'invasione dei Jurchen nella Cina del nord:

''Il duca Hu di virtù pura senza uguali
in armonia con la virtù di mente abbia propositi di pace.
(...)
Il rumore dei carri rimbombava i cavalli nitriscono,
forti e deboli tutti sono mossi al pianto.
Nelle stanze femminili appartata, vedova, che posso sapere,
ma con gocce di sangue scrivo questa lettera.
(...)
I discendenti degli avi ora migrati a sud
conducono vita errante tra i profughi raminghi.
(...)
Come può il popolo piantare gelsi e canape,
prigioniero, occupato a difendere le mura di città?''

Il protrarsi della guerra vuol dire nuove distruzioni, vuol dire fame, malattie, lacerazione e smarrimento di affetti, di radici, di avvenire. Vuol dire l'aggravarsi, l'incattivirsi delle disparità.
Sono sempre i deboli, i poveri, i diseredati ad essere i più colpiti.


12 novembre 2001

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ultimo aggiornamento: lunedì 12 novembre 2001 18.40.57
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