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FESTIVALFILOSOFIA 2004 sul mondo


Sistema Mondo

Lezione magistrale di Massimo Cacciari

di Paola Colombini

Modena - Carpi - Sassuolo | 17 - 18 - 19 settembre 2004


Sempre nella giornata di venerdì 17 settembre, Massimo Cacciari ha trattato il tema "Sistema mondo" in piazza Grande a Modena sostenendo che mondo, globo, sistema, sono parole che non dicono la stessa cosa.
Il globo (la palla, la sfera), non è il mondo, né mondo e globo hanno affinità con sistema.
Il termine mondo deriva dal concetto di puro, ciò che appartiene alla sfera celeste. Tra mondo e globo c'è separazione, non c'è affinità.
In latino mondo vuol dire anche un'altra cosa, mundus è la fossa, quella originaria, scavata al centro di Roma nella sua fondazione, ed i due mondi, quello degli inferi e quello dei cieli, sono collegati attraverso la porta di Cerere.
Nel tempo, il termine mondo viene ad assumere il significato di terra, nel Vangelo ci viene detto: "il mio regno non è di questo mondo".
Quando noi diciamo mondo, non lo avvertiamo come il termine che si identifica con il globo terrestre, ma come ciò che mette in relazione cieli ed inferi. Il globo è superficie, quando diciamo mondo risuona la relazione impossibile tra ciò che è divenuto e ciò che non diviene mai, il regno dei morti e dei vivi. Questa trasformazione semantica per cui il mondo si fa globo, è legata al nostro bisogno di rappresentarcelo cosa che non sarebbe possibile se lo traducessimo con il suo significato originario. Noi progettiamo la disvelatezza del mondo.
Il problema filosofico che emerge è che il mondo come natura può essere rappresentato in modo esaustivo, come natura-naturata. Pretendendo di possedere il mondo non possiamo fare altro che ridurlo a globo.
Giacomo Leopardi aveva capito tutto questo. Interrogandosi su quale impulso domini nella ricerca della verità si era risposto: "Figurare il mondo in breve carta", cioè fare del mondo un'immagine, possederlo su carta. Leopardi vede questo progetto nella nostra società: è la logica che sottende l'epoca delle scoperte di nuove terre. Il disegno della terra scoperta giustifica la conquista ed il possesso (ben diverse erano le avventure, le scoperte, narrate nell'Odissea). Leopardi aggiunge che il risultato di questa logica è che tutto diviene simile. Quando il mondo diviene un'immagine, allora non c'è più interno, esterno, centro o periferia, ci sono solo punti di vista. Non è così per i romani che distinguevano tutto.
Quando si riduce tutto in figura, in immagine, si pone un confine un limite ed è il primo passo per addomesticare il mondo, per portarlo a casa. Nel mondo figurato vengono meno le endiadi romane, si eliminano le distanze ma paradossalmente senza arrecare nessuna vicinanza, perché la metrica della vicinanza non è di tipo spaziale.Vicinanza (essere vicini) non significa far tutto simile. Nella vicinanza si salva la distanza, eliminare la distanza significa eliminare anche la vicinanza. La prossimità reclama la distanza. La logica della conquista vuole la precipitosa distruzione della distanza, tutto si confonde nell'uniforme senza distanze. La vicinanza oggi non avvicina più. Nel mondo immagine tutto si confonde senza reale vicinanza.- "Tutto è simile in breve carta"- direbbe Leopardi e-" tutto si confonde"- aggiungerebbero Jung ed Heidegger. E' concepibile questa eliminazione della distanza?
Oggi viviamo in un'epoca in cui il problema è l'annessione delle parti, possiamo concepire questo processo? Che cosa significa questa idea? Diverso è figurare il mondo in immagine dal trasformare questo mondo che ho in immagine, in sistema. Che cosa vuol dire sistema?Cacciari risponde: " Un tutto in cui ogni parte, in quanto tale, funzioni senza creare cortocircuiti." Oggi farsi un'immagine del mondo significa rappresentarcelo come sistema. Allora porre il mondo come sistema significa governarlo nelle sue differenze. Nel sistema non si deve confondere il tutto ma mantenere le differenze.
La logica politico-filosofica del sistema esige che il comando sulle parti che lo costituiscono sia immanente al sistema. Il sistema deve autoregolarsi, esige l'impersonalità del comando: conduzione senza conduttore. Qui è l'origine dei discorsi sulla fine della politica.
Il mondo immagine si compie nel mondo sistema che è concepibile solo con un governo immanente. Ma questa idea di sistema può reggersi? E' sostenibile nella sua essenza?Riusciamo a pensarlo questo sistema mondo? Se diamo una risposta affermativa riusciremo a realizzarlo.
Cacciari poi continua interrogandosi se forse non si equivochi sul concetto di mondo immagine e mondo sistema e se il sistema possa essere sistema mondo o invece il sistema nella sua logica , non possa concepirsi che come un tutto limitato. La conclusione sembra essere che un sistema è tale solo se rinuncia a voler funzionare come mondo.
Un sistema, per funzionare, deve isolarsi, ma rinunciando ad essere tutto e riconoscendo la libertà del contesto. Lo aveva già affermato Kant con la sua idea di fondo che il sistema dell'intelletto deve rinunciare alla coincidenza tra il sistema ed il mondo. L'idea del mondo ci è fenomenicamente sottratta. L'idea inversa, il mondo-sistema, è l'illusione della tecnica.Comprendere tale illusione non significa però averla eliminata. La visione del mondo-sistema è l'idea che orienta tutti i soggetti dominanti, è l'ideologia: dall'immagine del mondo all'idea che si uniformi come sistema.
Il mondo può concepirsi come sistema solo come pluri-sistemi che si confrontano che si confrontano e che anche configgono.Se non c'è relazione tra le isole, c'è confusione. Perché poi essere in amicizia solo con il simile? Dobbiamo riuscire a sopportare la contraddizione e collocarla sopra di noi, se non ci contraddiciamo, non stiamo dialogando. E' pura utopia voler superare la contraddizione che permette lo spazio del nostro dialogo, dobbiamo pensare polemos come relazione, non come guerra. Togliere la contraddizione mi porta a pensare che io sono la sua soluzione, ma, conclude Cacciari,: "Come faccio poi a non sentirmi responsabile di non aver accolto in me anche l'altro da me?"
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ultimo aggiornamento: martedì 19 ottobre 2004 18.59.51
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