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versione telematica di ''Bollettario'' quadrimestrale di scrittura e critica. Edoardo Sanguineti - Nadia Cavalera
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ESTRATTO

Riflessioni sulla poesia armena contemporanea

Suren Abrahamyan

Bollettario n°38


La poesia armena di quest'ultimo decennio si colloca all'inizio di un nuovo periodo storico, che, per quanto si può dire adesso, è alla ricerca di nuovi àmbiti di indagine, di nuove concezioni estetiche, di nuove sintesi filosofiche e, in un certo senso, vuole andare oltre. Di conseguenza la poesia armena contemporanea è attraversata da tendenze innovatrici, aperte alle influenze. Il campo di indagine è così ampio che, per quanto riguarda la tradizione e gli influssi, si può notare una certa sintesi e appropriazione dell'esperienza letteraria medievale e moderna sia armena sia internazionale che, ancora incompleta, sulla scia del dibattito culturale degli anni '80 è passata anche alla poesia degli anni successivi. Questo corso, non ancora chiaro nelle condizioni sociali degli anni '80, si va ora consolidando nel sistema estetico delle acquisizioni culturali degli anni '90, per arrivare a una comprensione più ampia dei fenomeni del mondo, discostandosi nettamente dalla poetica propria del classicismo degli anni '70.
In generale, questa nuova concezione nella poesia armena contemporanea affonda le sue radici ed è continuamente in relazione, per così dire, con lo studio della poesia armena maggiore, giacché è naturale che un popolo che ha attraversato delle fasi spirituali così profonde come quello armeno, possiede una ricca eredità che appartiene anche al mondo. Pertanto nelle nuove condizioni storiche degli anni '90, quando l'indipendenza ha consentito all'Armenia di osservare l'Occidente non più attraverso le fessure di una grata, è naturale che, per il suo orientamento spirituale, la sua natura e l'ampia visuale delle sue idee, la sua vocazione spirituale a fondere in sé Occidente e Oriente, si inserisse nel percorso letterario europeo; e così, come era già avvenuto con la prosa degli anni '90, anche la poesia armena è ora su quella strada ed è prossima ad andare oltre.
In generale, a partire dagli anni '90, non solo nella poesia armena contemporanea, ma in ogni settore della vita, sono in atto tali rivolgimenti sociali, che questo processo nella poesia armena contemporanea non può certo essere giunto a compimento. Tuttavia, a cominciare dagli anni '80, la poesia armena contemporanea è, per così dire, polifonica. Le sue diverse tendenze, pur essendo nel fondo concordi, si possono distinguere così: da un lato, una tendenza che risente delle consuetudini estetiche classiche, e tra i più noti poeti che le hanno seguite ci sono Sewak Hovhannisyan, Hra?hya Saruxan, Vahan Vardanyan e altri; nella loro poetica è evidente l'eredità della letteratura classica nazionale, prima di tutto nella forma e poi nella percezione estetica del mondo. Dall'altro, secondo noi, si allontana da loro quel gruppo di poeti che è possibile considerare innovatori, i quali si oppongono alla tradizione classica per ricercare nuove forme poetiche e nuovi orizzonti di comunicazione verbale. L'autore più rappresentativo di questa serie di poeti è di certo Artem Haruthyunyan, le cui raccolte degli anni '80 sono state oggetto di dibattito, così come il suo volume Lettera a Noè (Namak Noyin) uscito negli anni '90, si presenta come un fenomeno significativo nella poesia armena (alcune università americane hanno proposto di candidarlo al premio Nobel). Insieme a Artem Haruthyunyan, un'altra personalità di rilievo appartenente alla stessa generazione è Henrik Edoyan, che ha pubblicato nel corso degli anni '90 il volume La vita, la mia strada (Keankhë, im ughin). Tra i giovani possiamo segnalare Kamo-Manase Aghabekyan, Violet Grigoryan, Armen Davthyan e altri, che hanno di fronte nuovi messaggi da trasmettere e nuovi àmbiti espressivi da percorrere, se naturalmente il tempo farà emergere tali autori.
La poesia armena, per il fatto di vivere dei cambiamenti interni, non è mai stata povera, tuttavia sono ancora poche le manifestazioni rappresentative nella poesia contemporanea. Riteniamo tuttavia che questo dipenda piuttosto dall'attuale stato di confusione della vita sociale e politica, in fase di transizione, che produrrà i suoi frutti all'inizio del nuovo millennio. Anche se, come dice Avetis Isahakyan, "Sull'antica vetta dell'Ararat un secolo, come un istante, è venuto e se n'è andato...".
E così, dal momento che esiste ed eterno è il cammino di questo piccolo popolo che ha accumulato nel tempo un grande patrimonio spirituale, la poesia armena degli anni '90, pur potendosi considerare nelle sue caratteristiche come "poesia di crisi", ha ancora cose da dire e supererà il blocco della parola che la chiude in se stessa.

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ultimo aggiornamento: mercoledì 11 settembre 2002 17.21.21
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