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versione telematica di ''Bollettario'' quadrimestrale di scrittura e critica. Edoardo Sanguineti - Nadia Cavalera
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ESTRATTO

Per quanto afflitto e insonne e stanco morto

Manase

Bollettario n°38


Per quanto afflitto e insonne e stanco morto
io sia stato diligente - come Sisifo famoso
che spingeva in alto il masso che lo tormentava,
poi, disperato, lo vedeva vacillare,
lui che, saggio, sviò perfino la morte
con un inganno raro,
o come Tantalo esiliato -
per quanto, sì, senza freni abbia vissuto sette volte più
di quel poeta fanciullo, Metzarents1 sventurato,
qui di nuovo mi fermo disperato e senza scampo,
e a testa bassa, confuso, penso a cosa dire ...
Come quando la belva dal petto irsuto, con un brontolio lancinante,
voleva esercitare la cavernicola sua arte
sulle nude pareti di roccia
e con gesti selvatici faceva capire
che il suo disegno era un camoscio, che aveva visto immobile,
ecco, così è il disonore di me che ora rimango
a riflettere su cosa dire.
Come quando da un ringhio indistinto e da un grido a notte fonda
destatosi il lupo si allunga esausto,
tende infastidito le zampe sbadigliando ­- avanti e indietro,
e poi smette questo esercizio consueto e alza
dritte le orecchie all'insù, da dove e perché
ode strida acute che gli hanno troncato il sonno -
così un ululo pari a un lamento, che spezza il cuore come un pianto
strano, che arriva di notte
mi fa destare, come un lupo, perché tenda le mie zampe
alla bellezza indifesa di questa pagina, divenuta vittima mia;
e qui come un lupo mezzo sveglio-mezzo affamato
rispondendo spontaneamente a questa voce,
ululo e non so che vuole, che dire.
Con un ringhio, lupacchiotti appena nati
cercano affamati il grembo della lupa loro madre che dorme,
e quando trovano, annusando, la mammella, tacciono insieme
e succhiano, quei piccoli cari, senza un espresso invito -
lupacchiotti miei pari, cuccioli a me familiari,
che giungete rumorosamente sempre fuori orario,
ringhiando supplicate con voce molesta il latte della sorte;
così anch'io, mescolando la mia voce a voi, vado cercando la lupa mia madre,
la cerchiamo e ululiamo - ululiamo e non sappiamo
se sia il grembo di Dio per me irraggiungibile,
o se io sia per voi un fratellastro.



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ultimo aggiornamento: mercoledì 24 luglio 2002 16.08.26
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