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versione telematica di ''Bollettario'' quadrimestrale di scrittura e critica. Edoardo Sanguineti - Nadia Cavalera
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ESTRATTO

"Contro la guerra"

Maurizio Maggiani

Bollettario n°29


  Ho paura.
  Mi sono imposto di sopportare molte cose in questi giorni, sono disposto a sopportare quasi tutto, ma la paura che ho, mi è intollerabile. So che ucciderà qualcosa in me che dovrei mantenere vivo a tutti i costi: la speranzosità di uomo. Ma non posso non avere paura.
  Ho paura del primo ministro del mio paese che mi dice di non aver paura. Come è possibile che io non ne abbia quando ho visto eletti del popolo al parlamento sghignazzare tra loro propugnando la guerra? Quando ho visto gente del mio popolo lanciare saluti e sorrisi alla tivù perché, ha riferito il cronista: ³È sempre emozionante quando incomincia una guerra.² ?
  Ho paura della giusta causa di questa guerra, delle sue ragioni umantarie. Quando questo macello sancirà, se mai lo farà, il diritto di un popolo alla sua libertà, disegnerà nel farlo un mondo di umani circoscritto in un vago territorio d¹occidente, attorniato da vasti continenti di semiumani non aventi diritto. Non si bombarderà Ankara per la libertà dei kurdi, perché le loro femmine e i loro cuccioli muoiono come mosche, solo come mosche. Non si è alzato un dito, né mai lo si farà, per i negri scannati a milioni dalle milizie di quei tiranni a cui i cancellieri del mondo libero hanno stretto la mano, giurando equità. Mai un caccia invisibile si spingerà ad oriente, troppo ad oriente.
  Ho paura dell¹Occidente.
  Mi fa paura sentire dalla bocca dei costruttori di opinioni che la ³comunità internazionale² è in realtà l¹Occidente, che l¹Occidente è ³il mondo civile², che il mondo civile aderisce compatto alla NATO. Questo sento oggi dai progettisti dell¹umanità futura. E spero solo di non esserci più quando questo accadrà. Perché io ora non spero.
  Ho paura del signor Lutwack che dice: ³Si può bombardare Bagbad all¹infinito, ma non Belgrado.² Bombardare Bagdad all¹infinito, un uomo può dire questo davanti al suo dio? Quell¹uomo mi vuole tranquillizzare intanto che Belgrado sarà bombardata solo lo stretto necessario. Questa guerra ne porta nel suo seno altre al momento obliate, e poi ne verranno ulteriori, a coronamento dei sogni più ambiziosi di pace e libertà. Per gli aventi diritto.
  Mi fa paura il silenzio degli uomini ragionevoli, il mio silenzio per primo.
  Quando una ragione diviene guerra perde se stessa; la guerra ha una voce sola, ed è voce di guerra. È una voce che urla sconcezze al cospetto dell¹universo, e impone il silenzio ad ogni altra voce. Dice la storia che anche la guerra che si proclama santa è sovrastata da una spaventosa bugia. Ho paura che questa bugia discenda dai pulpiti che la predicano e si imponga alla mia anima. Già si è imposta alla mia cittadinanza, e la mia cittadinanza ne è già morta.
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ultimo aggiornamento: domenica 11 febbraio 2001 12.41.05
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