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ESTRATTO


Difendiamo anche la poesia

di Giuseppe Conte

Bollettario n°41


Ringrazio per avermi invitato a scrivere in difesa della Costituzione italiana. Non sono un esperto in materia, ma ricordo bene due principi che mi sembrano fondamentali e che vedo oggi in pericolo:primo,la centralità del “lavoro” su cui la Repubblica stessa è fondata;secondo, il ripudio della guerra.Non mi sembra che il lavoro sia oggi la base del vivere sociale,che esista una etica del lavoro severa e fattiva,che esistano giusti criteri di retribuzione del lavoro stesso.Che un autoferrotranviere milanese guadagni oggi 800 euro al mese in una Repubblica fondata sul lavoro che ha accolto l’euro con un entusiasmo infantile e senza controlli di sorta,è un controsenso e un insulto.Che la Cirio e la Parmalat mandino in cenere il risparmio frutto di lavoro di circa 130.000 persone attraverso il non-lavoro dei suoi manager dediti ad operazioni virtuali e delinquenziali mi sembra un controsenso e un insulto.
Il principio del lavoro viene ridicolizzato da una società fatua,spettacolarizzata, nichilista,arrivista,che ignora che il lavoro non ha solo a che fare con il denaro,la produzione,il consumo,ma anche con la piena realizzazione di sé e la creazione,nel proprio ambito,di armonia e bellezza.
Difendo dunque la Costituzione considerando sacrosante le ragioni dei lavoratori in sciopero anche selvaggio,e ignobili quelle dei vari Cragnotti , Tanzi & C.
Non mi sembra poi che significhi ripudiare la guerra abbandonare la linea maestra pacifista franco-tedesca ,quella della Vecchia Europa,per accodarsi in maniera ambigua e servile agli americani che invadono l’Iraq mandando in Iraq a morire nostri uomini che fanno parte,volenti o nolenti,di truppe d’occupazione in un paese straniero.
Difendo dunque la Costituzione auspicando il ritiro dei militari italiani dall’Iraq e un risveglio di quel pacifismo meraviglioso che nel marzo del 2003 ha colorato di arcobaleno tutte le nostre città.
E poi difendo la Costituzione chiedendo una scuola pubblica e una sanità pubblica che funzionino in modo da non rendere una favola l’eguaglianza tra i cittadini.Chiedendo un impegno mille volte maggiore per la salvaguardia dell’ambiente naturale.Chiedendo un progetto serio di integrazione degli immigrati puntando alla creazione di una società multietnica e multireligiosa dove non vada perduto il senso della tradizione culturale e artistica italiana e della lingua italiana.
Difendo la Costituzione esigendo infine che venga definitivamente,chiaramente risolto il conflitto di interessi in modo da non dover più assistere allo spettacolo di un Premier che spende due anni di governo a occuparsi e a far occupare tutto il mondo politico essenzialmente di casi suoi in quanto volgare imprenditore. E difendo la Costituzione chiedendo che si parli d’ora in poi meno di mercato,liberismo,privatizzazioni,e più di verità,solidarismo,impegno pubblico,valori spirituali. Così facendo difendo anche la poesia, che mi sta ancora più a cuore della Costituzione.



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ultimo aggiornamento: mercoledì 04 febbraio 2004 17.15.24
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